Intolleranze Alimentari |
Amalgame e tossicità dei metalli pesanti
La tossicità da mercurio
e' universalmente documentata da oltre duemila anni. L'uso del
mercurio nella pratica odontoiatrica per ciò che concerne il
riempimento di cavità preparate e' stato sottoposto a severe
critiche dal momento che ne e' stata riscontrata la diffusione in
enormi quantità nell'intero organismo e attraverso la barriera
ematoencefalica. Non risultano scevri da quest'effetto neanche i
recenti composti tipo gamma due. I vapori di mercurio organico
possono essere metabolizzati al livello della mucosa nasale,
direttamente attraverso la circolazione sistemica e l'apparato
broncopolmonare accumulandosi in particolar modo al livello dei
bulbi olfattivi, della ghiandola pituitaria provocando una serie di
squilibri elettrolitici, eccessiva salivazione, poliuria e aumentato
rischio di incidenza di gliomi maligni . Il mercurio puo' essere
accumulato nei globuli rossi al livello delle loro membrane
riducendone la capacita' di trasporto dell'ossigeno in maniera
significativa . La percentuale di ossiemoglobina dal normale 70 %
può diminuire drasticamente fino al 20 - 30% . Il livello di
ossioemoglobina ridotta puo' tra l'altro accompagnarsi
all'insorgenza di sindrome da fatica cronica (CFS) ; in proposito ne
e' stata dimostrata una possibile remissione di tale patologia dopo
la rimozione sequenziale delle amalgame. I comuni batteri
simbiontici del cavo orale del tipo streptococco mutans possono
metilare il mercurio in presenza di un potenziale di riduzione
negativo, situazione nella quale le amalgame ad elevata carica
negativa possono essere a rischio elettrogalvanico. La presenza di
correnti di galvaniche endorali e' stata dimostrata e riconosciuta
per anni e puo' severamente influenzare il tasso di cessione di
mercurio dalle amalgame che risultano anodiche. Il mercurio metilato
e' piu ' tossico e piu' facilmente assorbibile del mercurio
inorganico . Sintomi immunologici allergia, asma, sinusiti.
Sintomi endocrini fatica, ipossia, eccessiva traspirazione, debolezza muscolare, edema, eccessiva urinazione, infertilita', inibizione del sistema immunitario.
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Allergie ed intolleranze alimentari
Cosa sono? Si parla di allergia alimentare quando l'organismo reagisce in modo anomalo ad un alimento. In questa reazione viene coinvolto il sistema immunitario che, attraverso la formazione di anticorpi specifici (chiamati IgE ), ha il compito di difendere l'organismo da ogni pericoloso invasore, solitamente batteri e virus. In questo caso, per motivi ancora sconosciuti, l'organismo produce anticorpi nei confronti di alcuni alimenti che sono innocui per la maggior parte delle persone. La formazione di anticorpi avviene alla prima ingestione dell'alimento; in occasione di una successiva esposizione, a seguito della reazione fra l'alimento ''allergenico'' e l'anticorpo, si libera una sostanza, l'istamina, che è la principale responsabile dei sintomi caratteristici di tutte le reazioni allergiche. Il termine allergia alimentare è spesso usato in modo improprio anche quando sarebbe più opportuno parlare di intolleranza alimentare. In questi casi infatti non si tratta di una vera allergia poiché il sistema immunitario non viene coinvolto. Le allergie alimentari sono più frequenti in età infantile: alcune, come l'allergia alle uova e al latte, si attenuano col passare del tempo, talvolta fino a scomparire del tutto.
Come si manifestano? Le allergie alimentari possono manifestarsi immediatamente dopo l'ingestione dell'alimento incriminato, a volte anche in modo violento. I sintomi di una intolleranza alimentare invece possono comparire anche a distanza di ore, in casi rari anche dopo alcuni giorni, il che rende più difficile riconoscerla e metterla in relazione con il cibo. I sintomi variano quanto a rapidità e ad intensità a seconda della qualità e la quantità del cibo ingerito. Quando il cibo ''incriminato'' viene portato alla bocca e deglutito, può provocare immediatamente prurito e gonfiore alle labbra, al palato e alla gola; una volta nello stomaco e nell'intestino, può provocare nausea, vomito, crampi, gonfiori addominali, flatulenza, diarrea. Al di fuori dell'apparato gastrointestinale, sono frequenti le reazioni cutanee come orticaria e angioedema (un gonfiore molto pronunciato e localizzato soprattutto attorno agli occhi e alle labbra) . Nei bambini si hanno più spesso sintomi a carico dell'apparato respiratorio (asma e rinite) e gli eczemi possono peggiorare. Nei casi più gravi, fortunatamente rari, si possono avere difficoltà respiratorie, brusche cadute di pressione arteriosa, perdita di coscienza e persino morte. In questi casi si parla di shock anafilattico, che compare entro un'ora dall'ingestione dell'allergene e che richiede sempre un ricovero ospedaliero urgente.
Quali sono le cause? Nel caso delle allergie vere e proprie, la causa è semplice e va ricercata in una reazione anomala del sistema immunitario. Fra gli alimenti più frequentemente coinvolti vi sono uova, crostacei, pesce, nocciole ed arachidi che possono causare reazioni allergiche immediate fino all'anafilassi. L'allergia alle arachidi, molto diffusa in America, dove si fa un largo uso di semi e di burro di arachidi, è all'origine della proposta, alle compagnie aeree statunitensi, di abolire il consumo di noccioline a bordo. Le cause delle intolleranze alimentari possono essere varie:
Infine, sono implicati frequentemente in reazioni allergiche o di intolleranza anche particolari sostanze o additivi contenuti negli alimenti, ad esempio:
Fra le varie allergie alimentari non si può tralasciare di menzionare quella alle proteine del latte. L'allergene in questione è rappresentato dalla frazione proteica del latte, in particolare la lattoglobulina. Può comparire durante i primi 3 mesi di vita o più tardivamente fra i 6 e i 18 mesi. In quest'ultimo caso si tratta prevalentemente di una difettosa risposta della mucosa gastrointestinale (enteropatia) alle proteine del latte, in cui non intervengono gli anticorpi. Ci sono casi di intolleranza sia al latte vaccino che al latte artificiale. Le manifestazioni cliniche sono varie: fra le più frequenti la dermatite atopica, i sintomi respiratori, il vomito persistente, la diarrea, le coliche intestinali. La soluzione in questi casi può essere trovata spesso grazie alla disponibilità in commercio di tanti latti artificiali ''speciali'' come quelli ipoallergenici (contraddistinti in genere dalla sigla HA dove HA sta per hypoallergenic), preparati con proteine già frammentate quindi molto più digeribili e tollerabili, o quelli a base di proteine di soia. In alcuni bambini, tuttavia, queste alternative possono risultare a loro volta scarsamente tollerate.
Un capitolo a parte va dedicato alla celiachia o morbo celiaco, difficilmente classificabile fra le comuni allergie o intolleranze in quanto coinvolge fortemente il sistema immunitario, senza però chiamare in causa le IgE. In pratica si tratta di un'intolleranza permanente al glutine, proteina presente nei cereali come grano, segale, avena, orzo, farro. Il glutine contenuto nel riso, nel mais, nella fecola di patate o nella tapioca non è pericoloso e pertanto questi alimenti possono essere assunti anche dai pazienti celiaci. Il glutine causa nell'intestino una vera e propria reazione tossica che comporta una profonda alterazione delle pareti intestinali e di conseguenza una compromissione dell'assorbimento del cibo e dello stato nutrizionale del paziente.
Perchè le allergie e le intolleranze sono sempre diffuse Uno dei motivi risiede nel fatto che oggi la diagnosi è più precisa e precoce, rispetto ad un tempo. Ciò consente di identificare un maggior numero di allergie i cui disturbi un tempo venivano facilmente confusi con altri. Una seconda spiegazione chiama in causa il nostro stile di vita e, in particolare, le abitudini alimentari. Infatti si ricorre ormai diffusamente ad additivi alimentari (coloranti, conservanti, esaltatori del gusto, aromi naturali ed artificiali) che sono tutti potenziali allergeni; sulle nostre tavole inoltre arriva una grande varietà di frutta e verdura proveniente da tutto il mondo, il cui consumo non è più limitato alle sole stagioni naturali, favorendo così il contatto con un numero sempre maggiore di sostanze potenzialmente allergizzanti. Infine è in diminuzione il numero delle madri che allattano al seno e questo provoca un aumento dei neonati allergici al latte vaccino.
Consigli per convivere con un'allergia alimentare
L'approccio ortomolecolare del dott.Panfili, unico nel panorama italiano ed europeo, garantisce un approccio ottimale nel trattamento delle intolleranze ed allergie alimentari. Fondamentale in questa ottica ortomolecolare, l'assunzione di supplementi a base di aminoacidi, minerali e vitamine personalizzati in base all'individualità chimica di ciascun paziente.
Dove sottoporsi alla Chirurgia Microinvasiva con approccio ortomolecolare?
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