Pubblicato da Valeria Ghitti in Malattie, Primo Piano, Salute Donna.
Sabato, 15 Maggio 2010.
Prosegue fino a domenica 16 maggio la settimana di lotta ai disturbi alimentari “In forma per la vita” che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’anoressia, la prima causa di morte per malattia per ragazze tra i 12 e i 25 anni. Dopo il premio “Sport-Benessere. Premio della Moda dedicato allo Sport” consegnato giovedì 13 maggio alle atlete azzurre simbolo di una nuova equazione tra bellezza e salute, ieri è stata la volta della tavola rotonda ‘Moda e anoressia - informazione e salute’.
“L’anoressia
è una patologia che colpisce prevalentemente le
donne (nel 90% dei casi) nei Paesi
occidentali ed è in aumento. Una vera e propria
emergenza sanitaria con
complicanze anche molto serie, che
coinvolgono l’intero organismo,”
spiega a Tantasalute.it il professor
Adolfo
Panfili, Presidente AIMO, tra gli esperti
coinvolti nella tavola rotonda.
E infatti chi soffre di anoressiaoltre non
accettare le proprie sembianze fisiche (dismorfofobia),
va incontro inevitabilmente a una serie di
complicanze cliniche:
disturbi gastrici, coliti,
problemi alla pelle e ai
denti, scompensi
cardiocircolatori che possono sfociare
in malattie cardiovascolari,
ansia, atteggiamenti compulsivi,
depressione. A cui si aggiungono
inevitabili ricadute socio-relazionali: tendenza
all’isolamento, auto denigrazione e difficoltà
nei rapporti con gli altri, a partire dai
famigliari.
La colpa dell’aumento dei disturbi alimentari è
imputabile ai modelli continuamente proposti
dalla moda e dalla tv, come si dice spesso?
“La Moda non è la causa dell’anoressia,
affermare il contrario sarebbe come dire che il
raffreddore per il malato di
AIDS è la causa primaria della sua morte”,
spiega Panfili.
Anche per questo la
settimana di lotta ai disturbi alimentari si
chiuderà domani con “Modella oggi”, concorso
etico contro l’anoressia, alla ricerca delle
nuove modelle italiane “taglia 42″, simbolo di
una tipologia estetica sana.
Ma allora dove affonda le radici l’anoressia?
“Bisogna chiedersi qual è la pressione sociale
che spinge la donna all’anoressia” suggerisce a
Tantasalute.it il dottor Astonio Picano,
psichiatra presidente di Strade Onlus,
ipotizzando i disturbi alimentari come
appartenenti a un modo di vivere in cui una
determinata categoria di donna, da lui definita
“emancipata, intelligente e non riproduttiva” ,
vuole piacere a una data tipologia di uomo,
quello dedito alla propria crescita sociale
egoistica che vuole al proprio fianco proprio
quel tipo di donna.
“Spesso questo profilo corrisponde al prototipo
dell’Uomo-Manager” chiarisce Picano. “Esiste
un’alleanza culturale potentissima fra
Donna-Anoressica e Uomo-Manager che alimenta il
circolo vizioso molto più che la famiglia o la
moda. Per questo, a mio parere, la soluzione
sarebbe da ricercare in un nuovo modello
culturale “.
Un circolo da spezzare aiutando la donna con gli
strumenti della terapia cognitiva e
psicoanalitica, che permetta di
riscoprire un nuovo modo di relazionarsi con il
mondo esterno e con gli affetti: spesso,
infatti, nei disturbi alimentari il cibo diventa
un sostitutivo o un capro espiatorio delle
proprie carenze.
Nella foto gli esperti coinvolti nella Tavola
Rotonda (Fonte: evento In Forma per la Vita)