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Equilibrio Posturale

 
 Un approccio ortomolecolare

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a cura del Prof. Adolfo panfili

Presidente Associazione Internazionale di Medicina Ortomolecolare

Se soffrite di dolori al collo, alla schiena, alle spalle, oppure non riuscite a debellare una sciatica che vi perseguita da anni. Il vostro alluce valgo non vi consente di camminare, gambe e piedi gonfi sono un incubo costante ... allora potrebbe dipendere dai vostri piedi e/o dalla vostra occlusione dentaria.

 

La medicina ortomolecolare può offrirvi una soluzione risolutiva. Scriveteci per un consulto o per conoscere il centro di medicina ortomolecolare a voi più vicino.

 

Procediamo per gradi iniziando dalla saggezza orientale:

 

Secondo la filosofia cinese l’intero universo sarebbe costituito dall’oscillazione di forze primordiali definite "Yin" e "Yang" ."Yang" è considerato il principio maschile attivo, generatore per eccellenza, associato al sole, alla luce ed incarna il principio vitale e creativo. Lo "Yin" è invece considerato l’archetipo del femminile, associato con la Luna, l’acqua e le tenebre e la morte. Il corpo umano come l’Italia è attraversato letteralmente da una serie di autostrade dove attraverso una fitta rete di caselli e svincoli vengono smistate una miriade di veicoli che trasportano energia. Tale complessa viabilità è altrimenti nota come sistema dei meridiani di agopuntura e la Medicina Tradizionale Cinese li ha puntualmente descritti da svariati millenni. Queste autostrade principali vengono percorse quotidianamente da da un fluido scorrevole, incolore, di natura non cellulare comunemente definito: Chi, Orgon, Prana, ecc. utilizzando termini e sinonimi mutuati dalle lingue orientali. Così come durante un percorso autostradale è utile sostare per un rifornimento di carburante o per rilassarsi in un classico :”Auto Grill” esistono lungo i meridiani di agopuntura dei punti elettromagneticamente privilegiati,definiti punti di agopuntura, provvisti di piccole cellule ovali denominate "Corpuscoli Bonham", che circondano i capillari cutanei, i vasi sanguigni ed altri organi corporei, laddove l’energia compie importanti funzioni di relè e connessione finalizzate alla corretta gestione delle energie circolanti.

Gli agopuntori considerano le disfunzioni energetiche dei meridiani un evento precursore di malattie ed i loro ciclici mutamenti sono fenomeni determinanti per riportare equilibrio in organismi malati. Le anomalie nel circuito dei meridiani riflettono uno squilibrio tra le forze yin-yang che puntualmente si ripercuotono sul fabbisogno energetico dell’organismo. Una chiave d’interpretazione della malattia rivisitata come conseguenza di una situazione energetica alterata che precede la disfunzione cellulare. Vita sana sembrerebbe dunque essere quella perseguibile tramite il raggiungimento dell’equilibrio tra yin e yang parafrasando il già ben noto aforisma latino:”Mens sana in corpore sana”.

Tutti questi punti di agopuntura sono sensibili alla pressione; e ciò sembrerebbe dipendere dall'abbondante concentrazione al loro interno di un importante neurotrasmettitore: “la Sostanza P (costituito da una catena di 11 aminoacidi, tra cui la Glicina)”. I punti di agopuntura come minuscoli ed invisibili interruttori elettrici sono dotati di una ridotta resistenza ohmica notevolmente inferiore rispetto alla cute circostante (2-40 mV)e possono illuminare od oscurare le funzioni di un organo, di un tessuto di un apparato.

Singolare inoltre il fatto che stimolando appropriatamente un punto di uno stesso meridiano, o di uno ad esso collegato, si possano innescare variazioni energetiche in zone apparentemente distanti….pensate per analogia al blocco del traffico che puntualmente ogni anno con la neve si verifica sull’autostrada del sole in corrispondenza del tratto appenninico di Barberino del Mugello, laddove un semplice rallentamento delle autovetture è in grado creare interminabili code, tagliando metaforicamente a metà la nostra nazione, rendendo il traffico più complesso è difficoltoso creando intasamenti e blocchi al nord e al sud. L’infissione di un ago da agopuntura sulla cute del corpo di un paziente per sbloccare un organo energeticamente congestionato è in un certo senso concettualmente non molto distante dall’opera di smistamento del traffico che un vigile dovrebbe svolgere per facilitare la viabilità stradale qualora il semaforo di un incrocio si dovesse guastare.

Il punto di agopuntura è in grado di produrre maggiori quantità di anidride carbonica (CO2), rispetto alle zone circostanti, il che testimonia un maggiore respirazione cellulare ed una maggior produzione di energia vitale.

Ogni punto di agopuntura come un telecomando è in grado d'innescare anche a distanza un circuito nervoso particolare capace di determinare modificazioni di un organo interno o di una funzione complessa dell'organismo. La stimolazione di tali punti consente di attivare selettivamente centri nervosi modulanti determinate funzioni biologiche.

Il sistema nervoso comunica per mezzo di potenziali d’azione elettrici, che come la tastiera di un sofisticatissimo computer, trasmettono messaggi in linguaggio digitale; l’informazione è trasmessa con cambiamenti nella frequenza degli impulsi generati; il sistema nervoso trasmette e riceve informazioni per mezzo di messaggi codificati in numeri di impulsi al secondo. Analogamente lo stesso ritmo numerico di impulsi trasmetterà informazioni diverse, a seconda del gusto del tatto, dell’olfatto o di altro centro sensoriale.

Tali caratteristiche rendono l'organismo costantemente consapevole, dal punto di vista energetico, di qualsiasi avvenimento biologico (micro e macroscopico) in esso si verifichi, poichè‚ ogni parte dell'organismo rappresenta parte del tutto. Il microcosmo individuale è in definitiva il riflesso fedele del macrocosmo terrestre circostante che rispecchia a sua volta la teoria dei Cinque Elementi che regola i cicli dei cosiddetti cinque elementi terrestri (legno, fuoco,terra, metallo, acqua). Questa teoria definisce l'appartenenza dei diversi elementi del mondo oggettivo attraverso le cinque categorie di metallo, legno, acqua, fuoco e terra, utilizzando il modello dinamico della loro interdipendenza e mutuo contenimento per chiarire i rapporti reciproci e le leggi del cambiamento delle cose. Mediante la teoria dei cinque elementi la medicina tradizionale cinese illustra i rapporti funzionali fra i cinque organi interni (cuore, fegato, milza, polmone e rene) e i sei organi cavi (cistifellea, stomaco, intestino e intestino tenue, vescica e le tre cavità dei visceri), e le patologie prodotte dallo squilibrio dei loro rapporti, guidando la cura delle malattie collegate. La teoria dei movimenti di energia, detta anche dei 5 movimenti e dei 6 fattori climatici, ricerca ed esplora l'influenza dei cambiamenti astronomici, meteorologici e climatici sulla salute del corpo e sulle malattie. I cinque movimenti comprendono i movimenti di legno, fuoco, terra, metallo e acqua, indicando il ciclo naturale dei cambiamenti annuali delle stagioni: primavera, estate, il suo periodo più caldo, autunno e inverno. I sei fattori climatici comprendono vento, freddo, caldo, umido, caldo secco e fuoco. La teoria prevede i cambiamenti del clima annuale e le regole delle malattie secondo i parametri del calendario astronomico. Ognuno dei cinque elementi polarizza intorno a sé un gruppo cospicuo di entità disparate; l'associazione è di tipo analogico tra cose ed eventi che presentano affinità nello stadio evolutivo dell'energia. Il movimento energetico del legno (yang in crescita e yin in diminuzione), la cui caratteristica è la crescita delle gemme e dei germogli, dopo il riposo invernale; è la ripresa del movimento della vita che si manifesta e si esteriorizza. A tale movimento analogico si associa, l'alba, il sorgere del sole dall'est, la primavera, ma anche il colore verde, il vento, il sapore acido, l'odore rancido, l'organo fegato e i muscoli, ed altro ancora. Questo tipo di associazione vale per ognuno dei cinque elementi che il lettore interessato potrà approfondire su un comune testo di agopuntura. I meridiani rendono possibile questa intima connessione tramite la loro funzione di circuiti elettrici oscillanti che collegano i punti superficiali con le strutture profonde dei vari organi; essenziale dunque per la salute dell’organismo che in questi canali scorra energia sufficiente e che siano equilibrati uno rispetto all’altro

I canali di agopuntura fondamentali sono dodici e simmetricamente rappresentati sulle due emiparti del corpo e mutuano il loro nome dalla funzione vitale e dall'organo, al quale risultano essere associati. Il fiume della vita scorre inarrestabile con ritmo caratteristico, che riproduce ritmi biologici innati e naturali, riflesso dell’interazione ciclica energetica tra i 5 elementi. L'eventuale riscontro di un blocco energetico nel meridiano corrispondente all'organo esaminato, non sottende necessariamente ad una sintomatologia eloquente a carico dell'organo indagato, o tanto più ad un eventuale danno emergente, ma semplicemente alla constatazione che lungo quel tratto di "strada" esiste un'interruzione, o quantomeno un rallentamento, del normale traffico d'informazioni vibrazionali.Il punto di agopuntura rappresenta è una colonnina SOS sull’autostrada delle energie utile per segnalare la richiesta di soccorso, ed è compito nostro ascoltare e non fare orecchie da mercante a questa richiesta di aiuto.

L’ortopedico che abbia affinato l’arte della chiropratica e della chinesiologia, utilizzando correttamente l’agopuntura può individuare dopo anni di pratica squilibri energetici percependo il polso cinese congiuntamente all'esame kinesiologico (vedi disegno pag 178 del mio libro Medicina Ortomolecolare). Anche il semplice sfioramento dei dodici meridiani maggiori rappresenta un eccellente forma di massaggio energizzante ed una volta identificato un muscolo indicatore debole corrispondente al meridiano analizzato è sorprendente constatare come questo possa rinforzare con una semplice serie di 4-5 sfioramenti dell'intero decorso del canale stesso… provare per credere! Ogni singola cellula sperduta nel più recondito distretto del microcosmo del nostro corpo, ogni atomo, protone, elettrone, neutrino etc. contengono le informazioni di tutto il resto dell'organismo stesso e sono pronti a comunicarcele se solamente siamo in grado di porgere la giusta attenzione. _ E’possibile attingere a questo inestinguibile pozzo d'informazioni in qualsiasi momento lo si desideri, decodificando questi elementi informativi che i punti di agopuntura rappresentano che sono a portata di mano: occorre semplicemente raccoglierli.

L’Ortopedico non dovrebbe limitarsi all’intervento chirurgico o farmacologico, che seppur necessari, devono essere utilizzati nei casi che realmente lo richiedano. In alternativa dovrebbe conoscere approfondidatamente sia l’agopuntura che la chiropratica che affondano le loro radici nella notte dei tempi e che non rappresentano una scoperta dell’ultima ora e non meritano certe di essere relegate al ruolo di cenerentole della medicina o nel limbo delle medicine alternative. La medicina è una ed l’uomo medico con le sue multiple ed eclettiche modalità di approccio ad unificarla e sempre lo stesso a frammentarla qualora non ne riconosca la complementarietà delle varie branche che la costituiscano. Sorella minore della chiropratica è in un certo senso la kinesiologia, nata nei primi anni '60 ad opera del Dr. George Goodhart di Detroit. Si tratta di una scienza che studia il movimento e tramite l'esecuzione di particolari test di forza muscolare che consentono allorché interpretati da medici esperti di cogliere preziose informazioni inerenti lo stato di salute del paziente.

Gli “aggiustaossa” e gli agopuntori esistevano fin dai tempi d'Ippocrate, il padre della medicina e dei suoi degni predecessori, Egizi, Caldei, Indiani, Cinesi, Babilonesi e forse Atlantidei.

L’Homo Medicus era giunto fin da allora alle attuali tendenze dell’ortopedia moderna in quanto utilizzava la Medicina Manuale, con risultati spesso sensazionali ed eclatanti. Di acqua sotto i ponti ne è passata molta ed attualmente un terapeuta può avvalersi di questo insostituibile strumento diagnostico per compenetrare meglio le problematiche dell'organismo umano, poichè‚ il corpo non mente e può rispondere a molti quesiti a condizione che la domanda sia posta in maniera opportuna.

Il medico ed in particolare l’ortopedico dovrebbe poter ricorrere spesso alla Kinesiologia Applicata, specialmente nella fase d'approccio anamnestico, perchè‚ questa metodica utilizzata da mani esperte consente d’interloquire, direttamente e rapidamente, con l'Intelligenza Primordiale del paziente ed ottenere quelle intuizioni che consentono di velocizzare diagnosi e terapie e talora ad essenzializzare la gestione di costose ed indaginose tecniche diagnostiche.

Articolazioni, muscoli scheletrici e punti di agopuntura come i pulsanti della tastiera del PC sul ns tavolo possono connetterci con l’internet del sito web della salute più antico del mondo¨”il corpo umano” dove è possibile riscoprire il profondo e negletto linguaggio del corpo.

Un computer a Dna e meridiani? L’uomo ha dovuto faticare non poco in termini filogenetici ed evolutivi per sviluppare questa generale e profonda consapevolezza è stata conseguita dall’organismo attraverso le tortuose tappe di milioni di anni dell’evoluzione biologica dove, come affermava Sir Charles Darwin, sopravvive il più adatto.

Per connettersi con la saggezza innata del corpo umano che come un sacro fuoco di Vesta sempre arde imperterrito, la Chiropratica e la Kinesiologia fornirebbero un utile ponte con il subconscio del paziente che ottiene risposte estremamente dettagliate e precise tramite l'ipotalamo (ed alcune importanti connessioni neuronali). Tale instancabile sistema, come un telefono amico, è disponibile 24 ore su 24 e, come una sorta di pilota automatico neurovegetativo, svolge funzioni di direttore d'orchestra della sinfonia della vita, senza peraltro coinvolgere necessariamente il cervello, troppo impegnato nel controllo gestionale della nostra amica-nemica, la mente. Il cervello attraverso le esperienze del corpo ottiene informazioni filtrate come il dolore per esempio, che categorizzano la realtà in una dimensione soggettiva e dunque parziale, che ben si discosta dall'essenzialità oggettiva che l'Io percepisce primariamente. Come un raggio di luce solare viene smorzato dal vetro di una finestra prima di riscaldare l'ambiente di un abitazione, così la realtà iniziale subisce una metamorfosi, funzionalmente obbligata, tramite l'ipotalamo, prima di raggiungere il cervello. Viviamo quotidianamente l'avventura di un film d'autore la cui regia non rende piena giustizia al contenuto. Le risposte dell'ipotalamo vengono emesse in un linguaggio macchina, per rubare un termine in uso nell'informatica, non facilmente decifrabile dal cervello, che spesso, infastidito da questo costante brusio di fondo, finisce per ignorare questo flusso di preziose informazioni indispensabili al perseguimento della salute ottimale, facendo ammalare il corpo. L’Ortopedico convalidato esperto in chiropratica ed agopuntura dovrebbe disporre di maggiori strategie, incruente e spesso non farmacologiche per ampliare i vecchi orizzonti del benessere e della salute. Quando l'energia fluisce liberamente e senza ostacoli attraverso i 12 canali usufruiamo dello stato di salute ottimale, ma quando lo stress subentra ad alterare tale meraviglioso equilibrio questi preziosi fusibili possono saltare, sovraccaricando l'intero circuito e come una pallina che scorre agile sul mogano della roulette il sintomo della malattia può fermarsi, accidentalmente, sulla casella corrispondente ad un organo qualsiasi, plausibilmente quello più debole in quel determinato istante . Quando i fusibili si "bruciano", è chiaro, che se ne rende necessaria la sostituzione, non senza comunque aver appurato ove l'energia sia stata mal gestita ed utilizzata per prevenirne eventuali dispersioni. Cio’ non invalida certo l’uso improrogabile e salvavita, in certe ben documentate situazioni, dei farmaci e/o della chirurgia. Sarebbe comunque utile considerare questi ultimi alla stregua di un coltello utilizzabile sia per spalmare la marmellata sul pane o in alternativa per ferire a morte un nemico.

Spesso i farmaci vengono utilizzati e prescritti senza conoscerne questa più intima natura rendendo talora goffo ed infruttifero tentativo di ripristinare l'apparente equilibrio energetico del sistema, senza evidenziare prima ove l'energia venga dissipata. L'esecuzione dei Test Muscolari consente di verificare l'efficienza del flusso dell'energia vitale (il Chi della Medicina Cinese) attraverso i vari organi e di riscontrare quali fusibili possono presentare un sovraccarico di tensione. Un muscolo debole può essere rinforzato riattivando la circolazione energetica del meridiano corrispondente. La debolezza muscolare può pertanto non essere necessariamente ascrivibile ad una banale mancanza di allenamento atletico ma rappresentare la punta di un ben più profondo iceberg che sottende ad un blocco/rallentamento del flusso energetico di un particolare organo, che potrà essere rinforzato oltre che con l’agopuntura, con una corretta e mirata manipolazione di una vertebra bloccata o di un’articolazione rigida, con la somministrazione di alimenti, aminoacidi, vitamine, minerali, diluizioni omeopatiche, drenanti, nosodi, fiori di Bach, cristalli, Pensieri e chi più ne ha più ne metta! Lo sbilanciamento delle forze muscolari, conseguenti a blocchi energetici di vari organi interni, induce uno squilibrio meccanico che si ripercuote sulla struttura scheletrica che inevitabilmente, se non compensata a livello causale, può esitare in un danno artrosico, mal di schiena, una sciatica o nella classica cervicale, ecc.

Provate a regolare la pressione interna dei pneumatici della vostra macchina ad un valore non raccomandato dal costruttore e vi accorgerete che la vettura non è più in grado di fornire le prestazioni per le quali era stata concepita inizialmente. Lo stesso discorso è valido per i muscoli del corpo umano, che rispecchiano fedelmente lo stato dell'equilibrio generale degli organi interni. I muscoli tramite i meridiani sono connessi con organi, visceri, vertebre, vasi linfatici, denti, ecc..


Relazioni tra vertebre, organi, muscoli e meridiani

Meridiano

Muscolo

Ora di attivazione

Stomaco Gran Pettorale Clavicolare 07-09
Milza Gran Dorsale 09-11
Cuore Sottoscapolare 11-13
Intestino Tenue Quadricipite femorale 13-15
Vescica Peroniero 15-17
Rene Psoas 17-19
Maestro del Cuore Gluteo medio 19-21
Triplice riscaldatore Piccolo rotondo 21-23
Vescica biliare Deltoide anteriore 23-01
Fegato Gran pettorale 01-03
Polmone Dentato anteriore 03-05
Intestino crasso Fascia lata 05-07

 

 

Allorché‚ si rinforza un determinato muscolo risultato debole al test kinesiologico, confrontando il paziente con un farmaco, sia esso un prodotto allopatico, omeopatico, una vitamina, un minerale, un fiore di Bach etc, si otterrebbe secondo i kinesiologi un’anticipazione sull’eventuale benefico effetto apportabile all'organo corrispondente ed ovviamente al paziente stesso.

Tale effetto migliorativo riscontrato con una determinata sostanza capace di rinforzare un muscolo precedentemente debole, potrebbe nella filosofia della kinesiologia essere utilizzato per impostare in definitiva una terapia più mirata, che rispecchierebbe la tollerabilità futura da parte della persona che desidera sottoporsi al trattamento. Tale trattamento dovrebbe quindi essere mirato a perseguire una prognosi finale quoad valetudinem.


La guarigione in medicina viene differenziata in tre modalità basilari:

  • Quoad functionem, terminologia questa usata nella formulazione di prognosi mediche per indicare la possibilità di recupero funzionale di un arto o di un suo segmento, di un organo, di un sistema, ecc.

  • Quoad valetudinem, usata nella formulazione di prognosi mediche per esprimere un giudizio clinico, essa riguarda il recupero di un buono stato di salute.

  • Quoad vitam. Si usa nella formulazione di prognosi mediche e fa riferimento solo alla sopravvivenza,

La guarigione non dovrebbe essere mirata al semplice transitorio mascheramento dei sintomi perseguibile con l'applicazione di terapie altrimenti definite sintomatiche. Utile invece risalire al primo anello della catena causale della malattia, che una volta identificato consente di praticare una “medicina essenziale e liberatoria”. La scelta di una terapia sintomatica spesso rispecchia il dubbio diagnostico che circonda talune patologie nell’attesa di ricorrere a strategie ben più definitive può essere utile ricorrere a terapie mirate alla mera sopravvivenza del paziente.


Al riguardo la Scuola Medica Salernitana era lapidaria nel suo giudizio:


"La Medicina è arte ed amore.
Diffidate dei medicastri che non hanno questi due requisiti.
E diffidate dei medici troppo sicuri, poichè‚ la medicina è un'arte sottile.
Diffidate dei medicastri che dispensano troppo facilmente il si ed il no.
E date ascolto a chi procede modestamente e tenete presente che
l'uomo nasce, cresce, avvizzisce e muore.
La Medicina ha dei limiti
e quando la natura ha decretato la fine
saggio è colui che sa attendere con serenità…
come si attende la notte
al crepuscolo di una grande giornata."

(Scuola Salernitana)

 

 

 

 Il sistema cranio-sacrale

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Il cranio è costituito da 22 ossa, con oltre un centinaio di superfici articolari finemente connesse tra di loro tramite suture che lo rendono una struttura dinamica nella quale sono possibili e costantemente si realizzano un’enorme quantità di micromovimenti ed assestamenti che lo rendono tutt'altro che rigido, come potrebbe sembrare ad una prima superificiale osservazione.

Il movimento che ne risulta è dovuto a:

1) Un movimento naturale del cervello e del liquido cerebro-spinale;
2) Muscoli intrinseci del cranio, soprattutto quelli della masticazione ioidei
3) Muscoli estrinseci del cranio;
4) Respirazione toracica e
5) Movimento pelvico.

Attualmente nessuno mette più in dubbio l'esistenza del ritmo cardiaco e della circolazione sanguigna e della respirazione, ma da tempi immemorabili innumerevoli dispute e controversie in merito animavano a tal proposito i vari docenti delle antiche università che coniavano l'attuale scibile medico. Ancora non è di dominio pubblico e scientifico l’incontrovertibile evidenza scientifica che un altro sistema respiratorio è in azione da sempre nel nostro corpo. Tale sistema, altrimenti conosciuto dagli addetti ai lavori come Sistema Cranio-Sacrale, è un fedele barometro della salute generale dell’organismo umano ed è rappresentato dalle meningi, che rivestono come guaine l'intero midollo spinale ed il cervello stesso. Tali rivestimenti sono denominati: Dura Madre, Aracnoide, Pia Madre e sono provviste di una pulsatilità autonoma ed indipendente dal ritmo del respiro e di quello cardiaco. Sia il cervello che il midollo spinale e tutte le radici nervose sono ricoperti dalla Dura Madre, la più esterna e rigida delle tre meningi, che assolve una funzione eminentemente protettiva, inserendosi a livello della prima e seconda vertebra cervicale per estendersi fino ed oltre l'osso sacro, includendo il coccige (l'ultima propaggine della colonna vertebrale).

 

La respirazione cranio-sacrale consente lo sviluppo di un meccanismo di aspirazione-compressione capace di determinare la circolazione dinamica ed autonoma del fluido cerebro-spinale (liquor) internamente alla dura madre, per seguire poi il suo decorso dal cranio, per l'appunto, all'osso sacro. La frequenza delle pulsazioni di questo cuore accessorio è di ben 6-12 atti al minuto nelle situazioni di normalità, ma tale ritmo può variare pericolosamente nei casi patologici quali traumi, contusioni, esiti di anestesie generali, interventi chirurgici, punture lombari ed in talune malattie infiammatorie.

 

Quando il ritmo cranio-sacrale rallenta, l'energia corporea appare come appannata, fino a caratterizzare situazioni critiche come il coma od altri tipi di lesioni cerebrali. L'accelerazione del SCS, invece, si riscontra nei bambini ipercinetici, nelle infezioni acute con rialzi termici elevati, nelle malattie dismetaboliche e nelle intossicazioni alimentari e da stupefacenti. Nella fase inspiratoria la colonna vertebrale si estende e le fisiologiche curvature che la contraddistinguono si spianano per azione dei muscoli coinvolti nel meccanismo della respirazione. Nella fase espiratoria si verifica il meccanismo opposto. Tutta questa serie di eventi subliminali non coinvolge la corteccia cerebrale e pertanto ce ne possiamo capacitare solo se soffermiamo la nostra consapevolezza a livelli pi— profondi della dinamica del respiro, come per esempio avviene nel corso del Rebirthing (l'arte del saper respirare). La respirazione cranio-sacrale coinvolge perciò oltre al cranio ed all'osso sacro, il cingolo scapolo-omerale, quello pelvico, e tutte le strutture vitali che dalla colonna vertebrale si dipartono. L'alterazione delle pulsazioni cranio-sacrali può essere percepita, con un po' d'esercizio, dal terapeuta Ortomolecolare ed in tal caso potrà essere formulata la diagnosi di Sindrome Disfunzionale Cranio-Sacrale. Un difetto della dinamica cranio-sacrale può conseguire ad un banale colpo di frusta cervicale, conseguente ad un tamponamento automobilistico o ad una caduta accidentale sulle natiche o ad un ruzzolone dagli sci, scatenando una torsione con irrigidimento della dura madre, spesso responsabile di gravissime emicranie, periatriti scapolo-omerali, cervicalgie, oppure lombosciatalgie recalcitranti alle comuni terapie e perfino al trattamento chirurgico. In linea di massima i traumi cranici e quelli a carico della prima e seconda vertebra cervicale, sull'osso sacro o sul coccige coinvolgono la dura madre ed in taluni casi possono compromettere la respirazione cranio-sacrale.

 

Spesso mi capita di visitare dei pazienti che, dopo un minimo trauma diretto sul coccige od in seguito ad un tamponamento automobilistico, riferiscono un progressivo deterioramento della forza e dello stato di salute, con dolori alla testa o al collo od alla bassa schiena. Ciò consegue al fatto che il nostro organismo ha grosse capacità di compensare, entro certi limiti, eventuali traumi occorsi, ma qualora l'intensità della lesività del trauma risulti particolarmente violenta, o se un ulteriore evento lesivo si aggiungesse al precedente, il meccanismo di compensazione va in tilt e non riesce più ad arginare la situazione, lasciando straripare quei dolori prima latenti che finalmente emergono in superficie in tutta la loro drammaticità Il colpo di frusta cervicale crea un sovraccarico meccanico sulla quinta vertebra cervicale, pertanto piuttosto distante dalla prima e seconda vertebra cervicale, notoriamente coinvolte nella respirazione CS. Le cose peggiorano allorché ‚ al momento della collisione il cranio risulta essere in minima torsione laterale, magari perchè‚ al momento dell'urto l'infortunato si era rivolto alla persona seduta accanto a lui. Se a ciò si aggiunge la brusca accelerazione impressa dalla forza dell'urto alla prima vertebra cervicale (Atlante) che tende a scivolare in avanti rispetto all'occipite.

Gli esiti di un colpo di frusta cervicale non possono essere valutati con il semplice riscontro radiografico o tomografico (tac)o RMN (Risonanza Magnetico Nucleare) e richiedono un attento inquadramento clinico.  Non sempre utile per esempio l'inveterata abitudine di applicare un tutore d'immobilizzazione (Collare di Schantz) dopo 48 ore dall'evento traumatico cervicale, poiché ‚ in tale lasso di tempo si realizza tutta una serie di contratture muscolari antalgiche (protettive) che "congelano" il tratto di colonna traumatizzata in una posizione antianatomica, creando quello che viene definito “blocco vertebrale”. In tali casi è molto meglio somministrare dell'Arnica in basse diluizioni (7-9CH)eventualmente abbinabili a degli antinfiammatori allopatici. Subito il trauma il medicamento omeopatico d’elezione è senz’altro l’Arnica alla 200° K (diluizione korsakoviana) da assumersi in monodose per via sublinguale, mentre si proseguirà con le basse diluizioni in più dosaggi ravvicinati fino ad attenuazione dei sintomi. L’applicazione del Collare di Schantz potrà essere valutata solo ai casi d'immediato riscontro. La diagnosi apre l'importante capitolo del trattamento cranio-sacrale che richiederà l'apporto di personale medico specialista in ortopedia con indirizzo chiropratico. Fondamentale in situazioni post-traumatiche la scelta di un terapeuta idoneo e competente, specializzato in tale tipo d'approccio. Sconsigliabile ricorrere a personale improvvisato, sedicenti manipolatori,chiropratici, osteopati che non siano in grado di fornire un più che dettagliato curriculum inerente la loro preparazione, poiché i danni provocati dalla manipolazione erronea della colonna vertebrale possono essere enormi ed irreparabili.

 

 

 

 

 Patologie ascendenti e discendenti

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Di fronte al dolore cervicale e lombare è importante interrogarsi sulla genesi di tale disagio appurando la causa che ha generato lo squilibrio muscolare posturale,verificando se la sintomatologia emergente scaturisca dall’appoggio plantare errato e/o da una cattiva occlusione dentale.

Per postura corporea s’intende una funzione integrata individuale caratterizzata da un enorme numero di variabili esterne capaci d’influenzare sia il corpo che la psiche¸ essa esprime inoltre la capacità individuale di mettere in relazione le varie parti del corpo in modo da assicurare ora e per il futuro la massima efficienza nella funzione comportamentale e nel funzionamento psicologico. Tra queste variabili è utile soffermarsi in particolare sui piedi e sui denti, ma procediamo per gradi. cominciando dall’alto parlando di occlusione dentaria. Quando si parla di normocclusione ci si riferisce ad un archetipo ideale nel quale i denti s’intercuspidano (si incastrano, nda) ben precisi e codificati rapporti anatomici: per es. le linee verticali che separano gli incisivi centrali superiori ed inferiori devono essere allineate tra loro, mentre i canini superiori devono cadere all'esterno e più lontani rispetto al centro della bocca rispetto a quelli inferiori, etc. La mancata corrispondenza di tali parametri anatomici dentali è inquadrabile nell’ampio contesto di quella condizione patologica clinica definita malocclusione, laddove fossero sovvertiti un maggior numero di tali indici geometrici sarà invece plausibile la definizione di malocclusione grave. Obiettivo dell’odontoiatra e dell’ ortodonzista dovrebbe essere non solo quello di costruire occlusioni coordinate ed esteticamente soddisfacenti, ma tenere in debita considerazione tale modello geometrico dentale nello spazio tridimensionale postulato su un coordinamento delle posizioni reciproche delle ossa mascellari e della loro ripercussione sulla postura. La mancata compensazione di una malocclusione può generare effetti disastrosi a breve, medio e lungo termine. Lo sbilanciamento della coordinazione neuromuscolare dell’articolazione temporo mandibolare (ATM) funge da innesco di una serie di esplosioni a catena di sintomi alla base di disturbi di varia natura dolorosa e disfunzionale con ripercussioni anche sull'omeostasi posturale tra i quali vanno menzionati:

  • Senso di orecchio pieno e dolori (fullness e otalgia)

  • Vertigini, acufeni, labirintite,

  • Cervicalgia, Otiti ricorrenti, Rino-Sinusiti

  • Emicranie.

L’insieme di questo complesso e fastidioso corteo sintomatologico viene peraltro definito in ambito clinico come Sindrome di Costen.

 

E’ opportuno pertanto considerare l'occlusione ideale non solo come una costruzione geometrica dell'incastro dentale, ma come la modalità di combaciamento della posizione mandibolare nel momento dell'incontro delle arcate superiore ed inferiore. Fin dai tempi più remoti l’occlusione era posta dagli antichi medici egizi e cinesi alla base della salute dell’individuo al punto che perfino la scelta degli schiavi avveniva considerando la dentatura uno dei parametri essenziali. In definitiva un buon coordinamento della posizione spaziale dei mascellari e dell'ingranaggio dentale consente di ottenere una centratura dell'occlusione, funzionale che spesso può non coincidere con la geometria estetica più rigorosa. Sarebbe opportuno coniare un neologismo per riqualificare il Sistema Stomatognatico, come la chiave di volta del Sistema Posturale Globale. Utile considerare che l'estetica dell’occlusione, per esempio nella rappresentazione del sorriso, non dovrebbe mai essere disgiunta dalla centratura funzionale.

Se ci si trova a dover fronteggaire una malocclusione secondaria (conseguente) ad un torcicollo, provocato a sua volta da una sub-lussazione dell'articolazione sacro-iliaca, sarà completamente inutile ostinarsi a focalizzare ogni sforzo terapeutico sull'articolazione temporo-mandibolare, ATM, cercando di sedare la sintomatologia dolorosa qui localizzata. La guarigione causale richiederà l'eliminazione dell'interferenza primaria, ovvero dello squilibrio dell'assetto del bacino e poi, qualora il dolore non scompaia, e solo in un secondo tempo, potrà essere necessario risolvere la problematica mandibolare ed occlusale. In tali evenienze, come spesso accade, bonificando la problematica causale si ottengono delle ecclatanti remissioni dei sintomi dolorosi.

 

Utile paragonare gli esseri umani a piante dotate di radici mobili, in questo caso i piedi, il cui appoggio può influenzare, in base all'entità della prono-supinazione (rotazione) dell'avampiede e del retropiede, la funzione masticatoria modificando la meccanica dell'osso ioide. A proposito di questo minuscolo ossicino-jolly, è opportuno sottolinearne l’eclettica importanza strategica dal punto di vista posturale globale. Si tratta di un piccolo osso impari, mediano, a forma di ferro di cavallo, posto a mo di ponte levatoio tra mandibola,laringe, sterno, clavicola e scapola che come un fondamentale crocevia contribuisce alla pavimentazione della cavità orale, relazionandosi inoltre all'osso temporale, allo sterno, all'estremità della clavicola e della scapola, per mezzo di muscoli e legamenti. L’osso ioide influenza ed è influenzato a sua volta dall’appoggio plantare e masticatorio, una sorta di preziosissima piccola cerniera cervicale sulla quale si inseriscono una serie di muscoli cosiddetti masticatori ioidei che come instancabili pulegge devono poter scorrere su piani geometricamente ben determinati per determinare il tono (grado di resistenza muscolare residua)ottimale di tutti i muscoli che concorrono a realizzare la funzione occlusale e plantare. Ecco perché molti ortopedici, pediatri ed ortodonzisti dovrebbero scambiarsi qualche informazione specialmente sui loro giovani pazienti almeno per telefono al momento d’intraprendere una terapia gnatologica che potrebbe comportare modifiche posturali proiettabili ben oltre le loro singole previsioni. Tali muscoli sono responsabili d'importanti variazioni dell'assetto della mandibola e perciò delle arcate dentarie. Nella pratica clinica capita sovente di verificare che l'applicazione di un plantare può creare immediatamente delle significative variazioni a carico dell'occlusione e viceversa un apparecchio ortodontico modificare la postura degli arti inferiori. Talora dei precontatti dentari svaniscono non appena si corregge l'assetto plantare di un paziente che si era sottoposto ad un controllo ortodontico-kinesiologico perché‚ magari lamentava dei dolori durante la masticazione o mal di testa.

Le recidive delle sintomatologie dolorose, che spesso inducono i terapeuti a sottoporre a innumerevoli controlli i loro pazienti, senza peraltro risolvere il problema alla sua radice causale, sono da ascrivere all'importanza di questi meccanismi ascendenti e discendenti, che spiegano perchè ‚ la remissione dei problemi può essere temporanea e non definita.

 

 

 

 

 Appoggio plantare / Baropodometria: scoliosi, cifosi, piede piatto e cavo

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La disinvoltura della marcia, l'esatto stazionamento in posizione ortostatica (in piedi), il delicato sinergismo dell'equilibrio sono il risultato della perfetta modulazione tra piede, apparato masticatorio, colonna vertebrale e sistema nervoso, un vero e proprio "network" indivisibile.

Curare adeguatamente una scoliosi, una cifosi od altre deformità della colonna vertebrale spesso non significa applicare soltanto un bustino rigido immobilizzante ad un giovane paziente, ma talvolta andare ad innescare serie problematiche nella vita di relazione negli anni critici dell'adolescenza. Un’immobilizzazione troppo precipitosa può ridurre l’essenziale adattamento posturale individuale, mentre sarebbe utile prendere in considerazione le eventuali alterazioni del piede associate alle problematiche occlusali e la loro ripercussione sulla colonna vertebrale. Scoliosi e cifosi sono la conseguenza dell'alterata integrazione neurovegetativa dell'individuo con l'ambiente che lo circonda.  I pazienti che presentano queste patologie non riescono in sostanza ad interpretare correttamente, tramite i comuni canali sensoriali, visivi, uditivi, olfattivi e tattili, superficiali e profondi (propriocettivi), la realtà e la distorcono insieme alla loro colonna vertebrale, conformandola in base alle loro soggettive esigenze dettate da un computer di bordo malinformato dal piede, dalla bocca, dagli occhi, dall'orecchio, dal naso etc.

Imprigionare in un tutore rigido per più di 20 ore al giorno, isolandone la percezione profonda propriocettiva, una persona con una problematica di scoliosi potrebbe non essere la migliore delle soluzioni, quando invece potrebbe essere più utile tentare di rieducare l'integrazione dei cinque sensi dal punto di vista posturale. Sorprendenti risultati si possono ottenere prescrivendo al bambino scoliotico, se necessario, un controllo oftalmologico o audiologico oppure tramite plantari e/o presidi masticatori, volti a ricreare quel delicato sinergismo funzionale alterato capace di scatenare la naturale risposta scoliotica o cifotica della colonna che, come una pianta senza sole, si contorce sul suo asse alla disperata ricerca di un barlume di luce.

 

Un corretto studio dell'appoggio plantare e della marcia eseguito da personale rigorosamente medico e specializzato in ortopedia (e non da un semplice tecnico ortopedico) potrebbe aiutare a migliorare la qualità di vita individuale del paziente affetto da scoliosi o da dolori vertebrali: sciatiche, lombalgie, cervicalgie, ecc.

 

Piede lasso o piatto, piede cavo, disturbi osteo-muscolari ed altre alterazioni della volta plantare dovranno essere inquadrate in un ampio contesto globale plantare/masticatorio.

Oltre alle classiche indagini di routine, problematiche del genere vengono affrontate dalla Medicina Ortomolecolare con la valutazione dell'appoggio plantare e dell'andatura, finalizzate alla cura adeguata dei pazienti portatori di scoliosi e/o cifosi, che si baser… sull'utilizzo di un plantare dinamico-ortomolecolare ovvero mirato, oltre che a sostenere il piede stesso, a stimolarlo in punti focali ben precisi, congiuntamente all'utilizzo, come dicevamo prima, di presidi correttivi della masticazione e/o dell'occlusione (vedi articolo seguente).

 

Prevenire è meglio che curare: camminare bene per vivere in salute


Sottoponendosi ad uno specifico esame strumentale eventualmente computerizzato atto a valutare l'appoggio statico e dinamico del piede, è possibile ricorrere all'adozione di supporti plantari personalizzati e su misura che correggono i difetti di assetto ed alleviano i dolori.

 

L'importanza del piede

 

E’ risaputo che il piede non assolve soltanto la funzione di sostegno, ma influisce in modo determinante sull'apparato muscolo-scheletrico, oltre che contribuire alla buona circolazione sanguigna e linfatica (azione di cuore vascolare plantare o pompa plantare). Un corretto appoggio plantare aiuta e stimolare i vari organi inducendo una preziosa e tonificante azione reflessogena. I processi d'invecchiamento, le patologie, ma forse ancor di più la negligenza e la trascuratezza rendono il povero piede una sorta di cenerentola posturale impededendogli di assolvere efficacemente le meravigliose funzioni posturali alle quali è preposto.

 

Anche la gentetica può giocare talora un ruolo determinante nella genesi delle patologie plantari come nel caso dell’alterata morfologia plantare come nel piede piatto o cavo o per uno scorretto assetto in pronazione-supinazione, valgismo-varismo. La compromessa efficienza del piede comporta quindi l'insorgenza di fastidiosi disagi altrimenti noti coem:metatarsalgie, talloniti, tendinite, neuroma di Morton etc. e/o di patologie indotte quali gonalgie, pubalgie, lombaggini, sciatalgie, brachialgie, cefalee, disturbi neurovegetativi, disturbi circolatori etc. etc. Il piede inoltre mette in atto le proprie naturali difese; ecco quindi la comparsa di ipercheratosi (calli, duroni etc) o l'acquisizione di atteggiamenti scorretti di compensazione che influiscono negativamente su muscoli, tendini, legamenti, articolazioni, che col trascorrere del tempo tendono a cronicizzarsi e quindi diventano di difficile eliminazione.


Prevenzione


E’ possibile esercitare un'intelligente azione di prevenzione mediante l'attenta osservazione delle condizioni dei propri piedi, della loro efficienza, del loro assetto, del consumo anomalo della suola e della tomaia delle calzature e nella valutazione soggettiva dei possibili sintomi di allarme. A qualsiasi età, sino da quella prescolare, è opportuno intervenire per una verifica dell'efficienza del piede, ricorrendo alla visita del medico specialista in ortopedia con indirizzo chiropratico, che includa una serie di specifici esami podiatrici, occlusali e kinesiologici. La moderna tecnologia ci consente di effettuare un esame strumentale atto a valutare l'appoggio statico e dinamico del piede e della masticazione cogliendo in base alla morfologia del piede e le caratteristiche dell’occlusione le pressioni esercitate nei vari punti, i tempi di appoggio e le linee di forza e di equilibrio durante la deambulazione e la deglutizione. In base ai dati che si evincono dal quadro diagnostico ricavato è possibile intervenire per la correzione dei difetti di appoggio e per il ripristino del corretto asseto podalico ed occlusale realizzando i supporti plantari e/o masticatori adeguati, personalizzati, sulla scorta di un simultaneo controllo kinesiologico.

 


Quando il plantare ed il byte aiutano


Un buon supporto plantare deve assolvere essenzialmente alle funzioni seguenti:

  • stimolo propriocettivo sui vari organi;

  • compensare le alterazioni morfologiche del piede;

  • correggere la statica e la dinamica difettosa del piede;

  • scaricare le zone dolorose o le lesioni pre-post chirurgiche.

Inoltre deve possedere le caratteristiche seguenti:

 

poco ingombrante, adattabile ad ogni tipo di scarpa, morbido, flessibile, plastico, realizzato con materiali di alta qualità, tale da garantire la traspirazione del piede, la durata e la resistenza agli acidi della sudorazione.

 

Indubbia l’utilità di valutare accuratamente dal punto di vista diagnostico congiuntamente l’aspetto dell’appoggio plantare e quello occlusale-masticatorio ai fini di una opportuna terapia rieducativi-posturale.

 

Deglutizione e deambulazione sono anelli della stessa catena posturale e pertanto eventi posturali strettamente correlati tra di loro; gran parte dei problemi deambulativi potrebbero conseguire ad una problematica dell'apparato stomatognatico non accertata o non adeguatamente trattata. La deambulazione, nel soggetto normale, si realizza intorno ai 12-13 mesi di età dopo un periodo di cosiddetto "gattonamento" che consente, tramite un "rodaggio" di movimenti incrociati ed alternati degli arti superiori ed inferiori (Cross-Crawl), di preparare perfezionandolo continuamente il sistema nervoso a gestire opportunamente questo nuovo sistema di locomozione.

Tali schemi motori (engrammi) sono strettamente correlati alla deglutizione ed alla masticazione ed importante che l'odontoiatra vanti nel suo bagaglio culturale delle solide basi concernenti non solo la riabilitazione protesica e restaurativa, ma che enfatizzi il ripristino della superficie occlusale delle cuspidi dentarie, prendendo giustamente in considerazione i rapporti intercorrenti tra il tavolato occlusale e le altre strutture anatomo-funzionalmente correlate quali l'ATM, e l’apparato propriocettivo plantare per esempio. Attualmente anche in ambito universitario si sta rivalutando la stretta collaborazione tra occlusione dentale, fisiopatologia dell'ATM e plantare, confermando che qualsiasi componente dell'organismo umano (cingolo scapolare, pelvico, bacino, ginocchio, piede, anche, ecc.) è in grado in qualche modo d'influenzare la postura globale e cionondimeno l'ATM e l’occlusione stessa.

 

Ogni paziente è la sintesi meravigliosa di almeno tre componenti essenziali: la sfera psichica, quella chimico-metabolica e quella strutturale. Questi tre lati dell'ipotetico triangolo equilatero della salute possono creare da soli od in concorso tra di loro dei quadri patologici clinicamente sovrapponibili quali un'emicrania od una lombalgia, per esempio. Questi tre lati sono intimamente collegati tra di loro e ciò significa che i tre aspetti non possono essere considerati separatamente senza che lo specialista che si occupa dell'uno non sappia cosa si verifica sugli altri due. Il byte e le placche masticatorie in genere sono strumenti attraverso i quali si ristabilisce la normale occlusione dell'apparato stomatognatico o meglio di tutte quelle strutture (muscoli, ossa, nervi, denti) in armonia fisiologica tra di loro, consentendo alla colonna di ritrovare l'integrazione posturale perduta, riguadagnando spontaneamente l'assialità evitando talora di dover ricorrere alla correzione passiva imposta da bustini e tutori in vetroresina per trattare scoliosi e cifosi per esempio.

Opportuno sottolineare che sarà necessario risolvere le problematiche occlusali in tempi brevi, senza cioè indebolire ulteriormente il paziente obbligandolo a lunghe e sfibranti attese che potrebbero far perdere l'efficacia della sinergia terapeutica della rieducazione plantare.

Qualsiasi programma di riorganizzazione posturale non dovrebbe mai essere disgiunto da una corretta alimentazione congiuntamente all'allestimento di un presidio masticatorio efficace per poter validamente contribuire alla risoluzione della problematica del paziente (cefalee, recalcitranti al comune trattamento con farmaci, ed intensi dolori cervicali e lombari, periartriti, ecc. ecc.). Molti pazienti affetti da sciatiche, da ernie discali espulse, già candidati ad interventi chirurgici, possono essere restituiti ad una qualità di vita eccellente con il semplice bilanciamento masticatorio e/o l'applicazione di un plantare magari proprio alla vigilia del fatidico intervento di discectomia visto che l’attuale tendenza dell’ortopedia moderna è quella di sottoporre ad intervento chirurgico solo i pazienti affetti da ernia discali espulse, migrate con sintomi neurologici ingravescenti ed in netto inevitabile peggioramento.

 

 

 

 Occlusione dentaria: stress e salute

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I denti sono dei trasduttori energetici eccezionali che fungono da transistors nel circuito energetico corporeo; il loro erroneo assemblaggio occlusale si ripercuote sulla pendolarità del flusso energetico sistemico di tutto l'organismo. La dentatura, o meglio l'occlusione dentaria, ha rappresentato da sempre un chiaro sintomo di salute; è sufficiente fare riferimento all'antico aforisma che recita: "Stringi i denti e tira avanti".

Tramite l'occlusione centrica, ovvero perfettamente bilanciata, l'uomo è capace di incrementare il flusso d'energia disponibile ai vari organi.

Questa affermazione non stupisce alla luce delle concezioni dell'agopuntura cinese, che descrive il decorso dell'energia umana verso i differenti organi, del corpo lungo rotte preferenziali definite meridiani. Tali canali, in numero di dodici, sono simmetrici e bilaterali anche per gli organi singoli (come cuore, fegato, milza etc.). L'evidenza scientifica di tali strutture, dal punto di vista anatomico, è stata puntualmente dimostrata anni orsono, da Kim prima e da Vernejoul poi, tramite l'iniezione di un marcante radioattivo (Tecnezio 99) in un punto d'agopuntura qualsiasi. In seguito a tale inoculazione il tracciante non veniva eliminato tramite i vasi venosi, arteriosi o linfatici, come ci si sarebbe aspettato, bensì attraverso gli ormai famosi meridiani di agopuntura.

 

Ciò che più lascia allibiti è il fatto che questa inoppugnabile esperienza scientifica non Š stata opportunamente valorizzata e divulgata, specialmente a livello universitario, impedendo a terapeuti e medici di acquisire consapevolezza a riguardo.E’ auspicabile che i delatori dell'agopuntura, dopo aver appreso tali dati, rivedano il loro punto di vista a riguardo. Come abbiamo preannunciato, il corpo è in realt… attraversato da queste autostrade invisibili, privilegiate da informazioni energeticamente rilevanti, che confluiscono in una sorta di "Gran Raccordo Anulare" identificabile in due grandi collettori denominati Vaso Governatore e Vaso Concezione, che neanche a farlo apposta sono connessi tra di loro da un ponte conduttore rappresentato dall'occlusione dentaria centrica. Tutti i denti influiscono sulle articolazioni mandibolari; essi sono paragonabili a dei fusibili che regolano il flusso di energia nei vari distretti corporei. Il guasto anche di uno solo di questi fusibili di un'autovettura, il cui costo commerciale probabilmente non supera le 300 lire, è capace d'immobilizzare anche una Ferrari da 150'000 euro. Non importa se il fusibile da ripristinare nella macchina "en panne" sia autentico o sia fatto con un pezzetto di carta stagnola, l'importante è ricreare il ponte elettrico per il passaggio dell'energia; solo allora la vettura potr… riprendere la marcia e non prima.

Analogamente possiamo sostenere la stessa tesi per il funzionamento del corpo umano: non importa che i denti siano naturali o protesizzati per consentire al corpo umano di usufruire della salute; la condizione irrinunciabile perchè‚ il traffico d'informazioni non venga arrestato lungo le catene autostradali dei meridiani o nel Gran Raccordo Anulare della masticazione è quella che vengano mantenute delle improrogabili misure di riferimento della dinamica occlusale, ovvero che la bocca chiuda bene. L'estetica passa in seconda linea di fronte alla necessità di avere una dentatura funzionalmente integra che consenta perciò l'idoneo afflusso energetico per far funzionare il nostro corpo.


Esistono delle misure di riferimento dell'occlusione dentale (Range Propriocettivo Occlusale), variabili individualmente, in funzione di altri stress coesistenti, di natura alimentare-chimica, plantare od emozionale etc, che possono influenzare l'equilibrio del famoso triangolo della salute, che possono essere stigmatizzate nel concetto di Range Propriocettivo Occlusale, che riferiamo per conoscenza.
 

Range propriocettivo occlusale (**)

Dimensione massima tollerata Millimetri

Verticale

6

Latero-deviazione

3

Antero-retroposizione

2

 

 

 

(**) Soggettivo ed individuale; le dimensioni massime tollerate possono variare anche in funzione degli stati emozionali del paziente. In gravi casi di stress affettivo aumenta l’ipertono dei muscoli masticatori e sternocleidomastoidei, la classica frase: “Stringi i denti…che poi ti passa!” per es può servire a figurarsi le ineterazioni tra emozioni ed occlusione dentaria. Utile su queste premesse potrebbe in talune situazioni l’utilizzo deiFiori di Bach che sembra possano variare ampiamente tale range.

 

Qualora la linea mediana degli incisivi superiori non combaci perfettamente con quella inferiore, si verifica la catastrofe funzionale del rallentamento o dell'arresto del flusso energetico dei due Vasi Governatore e Concezione che rispettivamente nei punti 27 e 24 confluiscono nei due punti di repere delle arcate dentarie sovramenzionate. Il bilanciamento occlusale è uno strumento insostituibile per il perseguimento della salute che incide fortemente sulla stabilità del lato inerente alla meccanica del Triangolo della Salute.

 

Dolori articolari e deglutizione

 

Tra deglutizione e deambulazione intercorrono stretti rapporti funzionali. Pensate che l'uomo deglutisce ogni minuto circa e facendo una rapida moltiplicazione, nel corso delle 24 ore, tale evento si ripete dalle 1700-1900 volte. Questo movimento automatico, finalizzato a resettare continuamente il computer della stagione energetica umana, evidenzia l'elevata dignità funzionale della mandibola nella fisiologia della sopravvivenza quotidiana. Pensate che quantitativamente le forze erogate per attendere questa funzione sono circa il doppio di quelle prodotte nell'arco della stessa giornata per svolgere la masticazione. Per ogni cmq vengono esercitati circa 52 grammi nell'atto involontario e automatico della deglutizione mentre quando si verifica volontariamente le forze raggiungono i 115 grammi per cmq. La mandibola è un osso unico, a forma di V, incernierato in due cavità (glenoidi). Esso è letteralmente sospeso al cranio tramite una serie di fasci muscolari masticatori ed un'articolazione doppia (l'articolazione temporo-mandibolare). La mandibola è stabilizzata in basso dalla lingua ed una serie di muscoli che s'inseriscono sull'osso ioide. La mandibola è la prima articolazione che inizia il suo viaggio di discesa verso la Terra per trasmettercene i primi fotogrammi che influenzeranno, sotto forma di un delicatissimo imprinting, la nostra evoluzione e crescita future. Fin dal secondo mese della gestazione il feto comincia a strutturare una mandibola rudimentale, attorno alla quale, progressivamente, come su di un'infrastruttura, viene approntato il resto dell'organismo. La mandibola è anche un prezioso organo d'informazione propriocettiva; essa serve a prendere coscienza dell'ambiente esterno nel nascituro prima e nel bambino poi. La mandibola può effettuare quattro distinti movimenti (Rotazione/ Lateralità/ Protrusione/ Trantrusione). Di questi quello di apertura mandibolare è un movimento rotatorio puro solo nella prima fase dell'apertura della bocca e cioè per circa 18-20 gradi.

Oltre questo arco di movimento, se spalanchiamo la bocca, per esempio sbadigliando, la cerniera (la cavità glenoide) che alloggia l'estremità (il condilo) della mandibola diviene incontinente. A questo punto il condilo termina la sua normale rotazione e si proietta in avanti.

L'inclinazione di questo piano osseo condilare è variabile per ognuno in funzione dello stato della dentatura.

 

E’chiaro che l'assenza di uno o più elementi dentari e/o la particolare disposizione e forma di tali elementi induce una variazione anatomico-funzionale della parte. La mandibola è un congegno estremamente delicato che risente della benchè‚ minima asimmetria masticatoria provocando la variazione dei contatti occlusali, tra dente superiore ed inferiore, che avvengono troppo precocemente (contatti prematuri) rispetto al preciso momento in cui dovrebbero "fisiologicamente" toccarsi. Il precontatto sottende pertanto ad una situazione patologica ed in quanto tale potenzialmente pericolosa dal punto di vista bioenergetico individuale. La normalità è rappresentata dal carico ortogonale all'asse del dente stesso e qualsiasi precontatto svolge un'azione deflettente sull'elemento dentario, che viene immediatamente "memorizzata" a livello del (SNC) Sistema Nervoso Centrale (tramite la Sostanza Reticolare) come "engramma pericoloso". Ogniqualvolta lo schema motorio errato torna a ripetersi, il Sistema Nervoso Centrale cercherà di "difendersi" modulando la tensione dei muscoli masticatori in maniera alternativa evitando gli engrammi a rischio tramite la variazione dell'occlusione abituale. Questo codice d'emergenza comporterà l'assunzione di una "postura masticatoria alternativa" per ovviare al famoso "precontatto". E’ come se la mandibola utilizzasse una sorta di "scorciatoia" per raggiungere comunque l'obiettivo dell'atto masticatorio, deconnettendo una serie di circuiti muscolari essenziali che la costringerebbero ad utilizzare un percorso masticatorio "ricco" di precontatti dannosi.

In pratica, per evitare il precontatto il SNC è costretto a "spegnere" momentaneamente "la luce" del tono muscolare in alcune parti del corpo, creando dei "Black Out" energetici che si diffonderanno a vari distretti corporei muscolari corrispondenti ai denti.

La dentatura corrisponde ad una metaforica scatola dei fusibili del corpo umano. Ogni dente dell'arcata superiore ed inferiore corrisponde ad un circuito di muscoli-organi-visceri ben preciso, come si può evincere dalla figura. Qualora un fusibile-dente dovesse bruciarsi a causa di una carie, un granuloma apicale, una asportazione, una capsula mal confezionata ecc., l'ovvia conseguenza sarebbe il blocco del flusso energetico discendente dal dente al muscolo-organo-viscere corrispondente. Ecco perché‚ una malocclusione dentale è un problema da non sottovalutare in alcun caso, considerando le enormi ripercussioni organiche che da essa possono scaturire! Supponiamo che la vostra vettura (o dovremmo dire il vostro corpo) presentasse delle noie all'apparato elettrico: un indicatore che non lampeggia, un faro che non si accende o il motore che stenta ad avviarsi. La prima verifica dovrebbe essere quella di verificare se nel circuito elettrico la corrente passa o meno, controllando anche se i fusibili sono integri.

Altrettanto utile potrebbe essere verificare metaforicamente tramite la Kinesiologia e la Medicina Ortomolecolare se qualche fusibile non funzionasse nel corpo umano. Trovandosi di fronte ad una serie di disturbi spesso da taluni definiti come inspiegabili, idiopatici o ancor peggio psicosomatici, si possono testare i vari muscoli-dente fusibile corrispondente eventualmente scollegati, al fine di ripristinare l'idoneo flusso energetico vitale.

Quando ci si imbatte in un deficit muscolare od una carenza energetica specifica di un determinato organo, l'aspetto primario da prendere in esame dovrebbe essere quello occlusale. Una lombalgia refrattaria alla comune terapia medica potrebbe dipendere dai denti del giudizio che creano un precontatto masticatorio, capace d'innescare un meccanismo neurologico riflesso di blocco funzionale del corrispondente muscolo quadrato dei lombi. Tale fascia muscolare funge da stabilizzatore della colonna vertebrale lombosacrale, proteggendola dall'eccessivo stress del sovraccarico posturale e meccanico.

 

Molti pazienti, me compreso sottoposti a controlli specialistici ortopedici, perchè‚ affetti da disturbi a carico del ginocchio (meniscopatie, lassità legamentose, condromalacia di rotula etc.), già rassegnati ad una risoluzione chirurgica-artroscopica, si sono visti rivoluzionare positivamente la prognosi con la semplice eliminazione di un precontatto dentale del secondo molare inferiore, bioenergeticamente collegato al muscolo quadricipite femorale. Tale muscolo, come molti di voi forse già sapranno, garantisce la stabilità di questa delicata e preziosa articolazione del ginocchio. Una volta sanata la situazione dentaria, i pazienti possono in taluni casi veder scomparire progressivamente la sintomatologia con loro estrema gioia e soddisfazione per lo scampato pericolo chirurgico.

 

Probabilmente molti interventi chirurgici, esclusi quelli definiti d'urgenza (quoad vitam), correlati pertanto a situazioni di vita e di morte, potrebbero almeno in parte essere evitati, se si riuscisse a risalire alle cause iniziali delle malattie e si cercasse di sanarle con terapie idonee ed equilibrate che rispettino l'integrità del malato.

 

Diversa la situazione quando invece è proprio il paziente a richiedere un approccio chirurgico, magari per scopi estetici; in tali occasione sarebbe utile il supporto di una visita da parte di uno psicologo, mirata a verificare quanto quel particolare atto chirurgico possa essere utile ed indicato alle aspettative del paziente stesso.

 

La presa di consapevolezza che si può ottenere attraverso un sereno colloquio con un esperto psicologo può evitare di sottoporsi ad inutili procedure chirurgiche o quanto meno a rendere più consapevole il paziente della reale plausibile possibilità di poter risolvere incruentemente la problematica . Premesso che farmaci e chirurgia se ben utilizzati salvano indiscutibilmente milioni di vite e continueranno a farlo, purchè ben utilizzate, perché non cercare di ritrovare la propria integrità, la propria completezza, la propria unità riesaminando le nostre abitudini di vita, rendendole un po’ più umane e naturali…? Una perfetta efficienza occlusale, masticatoria, parodontale può spesso accelerare la guarigione da una patologia e/o il mantenimento di uno stato di salute ottimale. Qualora la funzionalità bioelettrica di un qualsiasi muscolo non sia garantita dall'integrità del dente-fusibile corrispondente, insorgono tutta una serie di problemi a catena che dovrebbero essere interpretati come segnalazione di necessità di un tempestivo ripristino del contatto elettrico difettoso, perseguibile con la bonifica della problematica dentaria. In tale eventualità potrebbe risulta controproducente ed oltremodo dannoso interpretare "il prezioso indizio diagnostico" della lombalgia, o del dolore ad un ginocchio come una dichiarazione di guerra imminente, da combattere a suon di cannonate farmacologiche.

 

Il corpo umano è una macchina meravigliosa che reagisce alle situazioni adattandosi al meglio al contesto ambientale nel quale s’imbatte creando sintomi prima e qualora inascoltato questi sfociano poi in malattie.

Non è possibile curare un organo senza avere una chiara visione dell'insieme perchè‚ con questo tipo di approccio si apre una catena il cui anello terminale coincide spesso con la cronicizzazione della patologia iniziale. Quando, deliberatamente, scegliamo di non osservare la famosa luce rossa che lampeggia allarmante sul cruscotto della nostra "unica ed insostituibile" macchina è come se la casa produttrice dell'autovettura annullasse il contratto di garanzia, declinando ogni futura responsabilità sull'uso improprio dell'organismo. Al di là di tutto, è importantissimo acquisire la consapevolezza che la fonte della vostra guarigione è la vostra divinità interiore e siete sempre voi che dovete fare il primo passo per riconquistare il "Paradiso perduto" del benessere. Noi medici, in realtà, possiamo semplicemente aiutarvi in questo delicato processo di Maieutica, ovvero di rinascita fisica e spirituale, poichè‚ siamo umili strumenti del Divino, posti dinanzi ai vostri occhi come specchi per scrutare meglio nel profondo della vostra meravigliosa Divinit… interiore.

 

Volendo concludere la sfruttatissima parabola automobilistica, senz'altro per la guarigione è consigliabile ricorrere a meccanici di fiducia che prima di sostituire un pezzo della vettura umana si chiedano almeno se il mancato funzionamento di questa macchina perfetta non possa dipendere piuttosto dalla semplice dimenticanza di un banalissimo fusibile!

 

 

 

 

 Chiropratica

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La chiropratica fu proposta da Daniel David Palmer (1895) che evidenziò l'importanza della manipolazione della colonna vertebrale ipotizzando per primo che la compressione di un nervo o di una radice nervosa a livello della colonna vertebrale potesse scatenare disturbi locali e diffusi anche a distanza dalla sede della lesione stessa. Palmer studiò anche la relazione del bacino con torsioni vertebrali e alcuni tipi di scoliosi, codificò il trattamento manipolativo, conferendogli dignità ed attendibilità scientifica (The Chiropractor's Adjustor).

Il termine chiropratica deriva dal greco (cheir, mano + praktikè, pratica); è una disciplina che cura alcune patologie con specifiche manovre (aggiustamenti) sulle vertebre e su altre strutture osteoarticolari. Lo scopo dell'aggiustamento è la rimozione delle cause meccaniche all'origine dei disturbi. La chiropratica è indicata per torcicollo, disturbi del complesso collo-spalla-braccio, dolori di schiena, lombalgie, sciatica, dolori alle articolazioni sacroiliache, alcuni tipi di cefalea ecc. Può risolvere senza farmaci situazioni dolorose gravi e recalcitranti ai comuni farmaci antinfiammatori ed analgesici, però può invece essere controindicata in patologie erniarie del disco ove il materiale discale erniato subisce migrazione nel canale midollare. Ecco perché la vera chiropratica dovrebbe essere praticta solo da personale molto esperto. E’ bene specificare che trattandosi di una terapia biomeccanica manuale, non può certo sostituire la terapia chirurgica in casi ove la situazione risulti irreversibilmente compromessa.

 

Uno specialista ortopedico esperto di chiropratica e di patologie vertebrali rappresenta una valida garanzia a tutela della vostra colonna vertebrale. La Chiropratica eseguita da un ortopedico specialista della colonna vertebrale del Policlinico del Policlinico Gemelli unico esperto e diplomato in Italia in BEST Chiropratica è finalmente a disposizione (prenota visita)


La Chiropratica è la professione Sanitaria più diffusa tra quelle che non si avvalgono dell’utilizzo di farmaci o medicamenti e si occupa del trattamento del dolore muscolo-scheletrico e dei suoi effetti sulla postura.


La Chiropratica si concentra sul trattare le cause che provocano i problemi fisici invece di trattare i sintomi, essa si basa sui problemi strutturali del corpo, in particolare problemi che riguardano la colonna vertebrale, possono generare disfunzioni alla funzionalità del corpo specialmente al sistema nervoso quali spondilosi, lombaggini, i colpi della strega, torcicolli e problemi articolari distali quali caviglie, ginocchia, gomiti e spalle, o problemi che abbiano origini traumatiche, sportive o lavorative.

Il medico specialista ortopedico della colonna vertebrale esperto di chiropratica è il professionista più indicato per affrontare e risolvere questi disturbi poiché abbina le indispensabili conoscenze mediche e specialistiche a quelle della chiropratica.

Il trattamento consiste in rapide, ma efficacissime sedute dove si correggono gli squilibri soprattutto a livello del sistema strutturale, mediante manipolazioni specifiche e senza dover ricorrere all’utilizzo di farmaci o medicamenti.

L’atto più importante della seduta ci Chiropratica Ortopedica è quello dell’aggiustamento che consiste sostanzialmente in una serie di manovre specifiche applicato ad un’articolazione al fine di ripristinarne la perfetta funzionalità eliminando la compressione sulle delicate strutture nervose, favorendo una rapida e talora immediata guarigione

 


 

 

Quando ricorrere alla chiropratica – E’ sufficiente una minima alterazione posturale vertebrale e/o un loro minimo spostamento per creare una compressione o uno stiramento diretto o indiretto del midollo spinale, dei nervi e/o delle formazioni vascolari che passano tra le vertebre, molti dolori indefiniti o le cui cause sono sconosciute potrebbero essere curati con la chiropratica. La chiropratica è un complemento a disposizione dello specialista ortopedico e rappresenta una delle possibili terapie e non certo l'unica ed esclusiva panacea per tutti i mali.

Spesso dolori a prima vista inspiegabili possono dipendere dall'equilibrio posturale della colonna vertebrale. E' in questa fase che la conoscenza della chiropratica consente all'ortopedico di espletare una diagnosi clinica fondamentale.

A tal fine, esaminata la colonna vertebrale, il bacino, l'appoggio plantare e l'occlusione dentaria tramite esami RMN, TAC, radiografici, lo specialista potrà stabilire come intervenire.



 

 

Il materiale scientifico presentato sul sito è indirizzato agli operatori del settore interessati alle patologie vertebrali. Per i pazienti le informazioni disponibili in queste pagine hanno solo un valore indicativo e non possono sostituire un parere medico